• Perchè l'efficienza energetica?

Premessa

Il mercato degli utenti finali è sempre più attento ai temi della sostenibilità energetico-ambientale da un lato e dall’altro al peso del costo dell’energia nei bilanci aziendali è incrementato negli ultimi anni anche a fronte dell’aumento dei costi dell’energia. L’insieme di queste due dinamiche ha fatto crescere notevolmente nelle attività produttive la consapevolezza dell’importanza di tali tematiche. L'innovazione tecnologica in ambito energetico, uno dei pilastri della strategia Europa 2020, può rappresentare ad oggi la risposta più efficiente alla domanda di disaccoppiamento tra crescita economica e di benessere da un lato e consumo di risorse energetiche ed impatto ambientale dall’altro.

Trend ideale di disaccoppiamento tra uso delle risorse/impatto ambientale e crescita economica

Analisi dei dati di consumi di energia elettrica del comparto produttivo

Se si analizzano in particolare i consumi di energia elettrica ed il comparto produttivo (che nel 2008 è stato responsabile di quasi il 50% dei consumi elettrici nazionali), si possono brevemente analizzare alcune dinamiche:

  • i consumi di energia elettrica industriali italiani sono cresciuti nell’ultimo ventennio, con una contrazione degli ultimi anni legata alla crisi economica
  • il peso dell’energia elettrica nel mix utilizzato a livello industriale è cresciuto fino ad arrivare ad un terzo (fonte: ENEA)
  • nel seguente grafico che rappresenta il prezzo dell’energia elettrica in euro/MWh (fonte: Autorità per l’Energia Elettrica e per il Gas), si evidenzia la crescita del costo italiano (in arancione) a partire dai minimi dell’inizio 2009 a seguito del crollo del prezzo del petrolio (Brent in nero) che sta portando il prezzo vicino al massimo dell’autunno 2008 (quasi 100 euro/MWh)
  • la forbice del prezzo dell’energia elettrica tra Italia e le altre principali nazioni europee negli ultimi mesi si sta significativamente allargando (da circa 20 a 40 euro euro/MWh)
  • l’intensità energetica del PIL italiano dal 1980 al 2011 (fonte: AEEG) – indicatore che rappresenta l’energia primaria necessaria a produrre un’unità di PIL - è sostanzialmente costante nell’ultimo decennio a causa del mancato rinnovamento tecnologico
  • l’intensità energetica in termini di energia elettrica è invece in crescita in corrispondenza del peso dei consumi elettrici nel comparto industriale, ma anche in questo caso a fronte di un mancato efficientamento del sistema produttivo.
  • Una possibile soluzione verso il futuro

    Dal quadro precedentemente delineato di costi crescenti e di efficienza stabile o riprende la crescita economica dei consumi, dell’impatto e dei costi energetici in maniera accoppiata (scenario di riferimento, se ancora possibile oggi con la situazione macro-economica globale che richiede una maggiore efficienza economica ed energetica), oppure si deve puntare ad uno scenario di disaccoppiamento dove c'è sviluppo senza crescita di consumi energetici (scenario roadmap – fonte: Il Compendio del Rapporto Energia e Ambiente 2009-2010 – ENEA).

    Tale roadmap è possibile solo grazie all’introduzione di meccanismi di efficientamento energetico delle attività produttive e di sostituzione tecnologica. Tra gli strumenti a disposizione delle aziende per raggiunge tali obiettivi l’diagnosi energetica aziendale è il principale.

    La diagnosi energetica

    La diagnosi energetica è quell’attività che analizza il fabbisogno di energia delle aziende, rileva il profilo di consumo, individua le opportunità di risparmio e la scelta dell’integrazione con le nuove tecnologie. Attraverso questo strumento è possibile aiutare le aziende (pubbliche e private) a ridurre strutturalmente e sistematicamente il consumo energetico, e pertanto a minimizzare contestualmente i costi economici e l’impatto ambientale. La norma ISO 50001 riguarda proprio il risparmio energetico e lo sviluppo di un sistema di gestione energetico in azienda/industria. L’ISO ha pubblicato nel primo semestre dell’anno 2011 questo testo normativo di tipo “quadro”, fortemente ispirato alla norma europea EN 16001 che sostituisce a partire dall’inizio del 2012.
    Il processo di diagnosi energetica può essere schematizzato come segue (riadattamento di uno schema ENEA sull’diagnosi energetica negli edifici ad uso residenziale e terziario):

  • Rilevamento dello stato di fatto in termini di caratteristiche energetiche del sistema produttivo
  • Definizione del modello energetico (ed economico) aziendale come rilevato dallo stato di fatto con individuazione delle principali aree aziendali di consumo (produzione, uffici, illuminazione, climatizzazione …), dei macchinari e delle loro modalità d’uso
  • Validazione del modello attraverso i consumi misurati o rilevati nelle bollette
  • Definizione delle politiche organizzative, di modalità d’uso, tecnologiche da poter adottare per ridurre i consumi e loro valutazione in termini di efficienza energetica e di costo attraverso il tempo di ritorno dell’investimento.